1. | € 35,00 | EAN-13: 9788896950456 Ignazio E. Buttitta | Ignazio E. Buttitta | Ignazio E. Buttitta | Desirée Pangerc | Paolo Chiozzi | Federica Caroti | Albert P. Nikolla | Stefano Morelli | Pa Continuità delle forme e mutamento dei sensi
Edizione: | Bonanno, 2013 | Collana: | Popoli | Tempi di rifornimento | Indicativamente procurabile in 5-6 giorni lavorativi | Info disponibilità | Rifornimento in corso | Prezzo di acquisto | € 35,00 | Descrizione | Tra le principali questioni che investono la dimensione interpretativa delle feste popolari restano quelle relative all'utilità delle fonti storiche (archeologiche e documentali) ai fini della comprensione del presente rituale, alle presunte continuità cronologiche di pratiche e credenze e alla legittimità dell'uso del metodo comparativo. Tali questioni appaiono oggi particolarmente cogenti e meritano di essere ripresi sulla base di rinnovate indagini dinanzi alla ormai avvenuta dissoluzione di quella che è stata definita la "civiltà contadina" e ai rinnovati interessi verso il patrimonio immateriale tanto da parte di comunità alla ricerca di matrici identitarie e memorie culturali quanto da parte del cosiddetto "mercato culturale". Possiamo e dobbiamo ritornare a chiederci: le testimonianze materiali e immateriali del passato, anche il più remoto, possono aiutarci a comprendere ciò che osserviamo declinarsi negli attuali contesti festivi e, di converso, le odierne o appena trascorse espressioni del folklore possano contribuire a chiarire il senso di storie e riti assai più antichi? E, se sì, in che misura? Quali sono, sempreché ritenuti effettivamente esistenti, la natura e lo spessore di questi rapporti diacronici? E qualora si ritenga di poter riconoscere, in precisi e circoscritti contesti, una qualche analogia se non addirittura una qualche continuità tra passato e presente rituali, si tratta di mere continuità formali o c'è qualcosa di più? I significati e le funzioni dei riti, le motivazioni e le aspettative dei devoti di ieri e di oggi hanno qualcosa in comune? Sono davvero così radicalmente diverse come si sarebbe portati a credere? E ancora e con maggior dettaglio: è possibile che solo per un curioso accidente, una fortuita coincidenza, le donne di Gela si rechino in pellegrinaggio settembrino insieme ai loro figli per porli sotto la protezione della Madonna nello stesso luogo ove sorgeva un Santuario di Demetra e Core e dove sono state rinvenute statuette fittili raffiguranti donne offerenti con bambini? Che, nel caso del pellegrinaggio e della festa di San Silvestro da Troina si possa possiamo ritenere di trovarsi dinanzi a una dafneforia sfuggita alla macchina del tempo, di un qualche "sopravvissuto" e "indigesto" frammento del più remoto passato?
A questi e ad altre correlati interrogativi si cerca di fornire risposta in questo volume ripercorrendo numerosi contesti festivi siciliani e europei e soffermandosi con particolare attenzione sulle loro espressioni simboliche. | Aggiungi al Carrello |
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2. | € 10,00 | EAN-13: 9788877968371 Stefano Morelli La struttura strappata
Edizione: | Bonanno, 2011 | Collana: | Tascabili | Tempi di rifornimento | Indicativamente procurabile in 5-6 giorni lavorativi | Info disponibilità | Rifornimento in corso | Prezzo di acquisto | € 10,00 | Descrizione | Un laboratorio realizzato dal fotografo Stefano Morelli con nove minori albanesi non accompagnati ospiti della Comunità Carlo del Prete di Lucca.
Il progetto prevedeva una prima serie di scatti volti a ritrarre gli adolescenti impegnati durante la loro quotidianità italiana e, una seconda, ai familiari rimasti in Albania. La fotografia è divenuta un mezzo di comunicazione visuale nella terza fase, quando le immagini degli uni sono state consegnate agli altri. Proprio quest'ultimo aspetto si è rivelato essere quello cruciale. I ragazzi, partecipando attivamente alla realizzazione e alla scelta delle immagini, hanno compiuto, più o meno consapevolmente, un profondo studio di sé. Con la possibilità di scegliere il modo in cui apparire, una specie di antropologica auto messa in scena della propria realtà , si sono molto preoccupati di quello che avrebbe potuto essere il giudizio dei propri genitori. Quel generazionale incontro-scontro di tradizione e modernità , li ha messi davanti ad uno specchio: « Chi sono io?».
Questo lavoro è un tentativo, sicuramente parziale e in continuo "divenire", di rispondersi.
L'ultima parte racconta i "percorsi di ritorno", verso il proprio Paese, di una parte di questi ragazzi. Dietro le motivazioni più disparate di questa scelta/non scelta rimane la fotografia. L'istantanea, congelando momenti di vita trascorsa, ha saputo rivelare quello che da lì a breve sarebbe accaduto. Chiudendo, in un modo o nell'altro, la circolarità del loro percorso. | Aggiungi al Carrello |
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